martedì 30 agosto 2011

Al voto, al voto! La febbre referendaria contagia il Pd

Accelerazione repentina anche in Piemonte, dopo l'adesione degli alti papaveri romani. Sulla scorta di Idv e Sel, il partito di Bersani si ritrova a rincorrere anche Parisi. Oggi i primi banchetti alla festa provinciale del partito al Ruffini.

Qualcuno parla di effetto Prodi, altri di quel vento arancione che continua a soffiare. Fatto sta che, dopo le prime sonnacchiose dichiarazioni estive, gran parte del Partito democratico è ormai deciso a sostenere il referendum per l’abolizione del “Porcellum” e il ritorno al cosiddetto “Mattarellum”, che prevede l’elezione del 75% dei parlamentari attraverso il sistema dei collegi uninominali e il 25% con il proporzionale. A Torino e in tutta la Regione stanno già per spuntare i primi banchetti, mentre a Roma il segretario Pierluigi Bersani continua a mantenere una posizione quanto mai attendista.
Dopo l’adesione della senatrice Magda Negri, è stata Sinistra in Rete - l’area che fa capo al deputato Stefano Esposito e al sindaco di Settimo Aldo Corgiat - a sciogliere ogni riserva nel pomeriggio di ieri e a preparare i propri attivisti per una imminente raccolta firme. Lo stesso dicasi per il consigliere regionale Roberto Placido, già a capo del Comitato per l’acqua pubblica. Pronto a salire sul carrozzone referendario anche Davide Gariglio, tra i leader dell’ala cattolica piemontese, che spiega: «Continuo a sostenere un sistema proporzionale piuttosto che un ritorno al Mattarellum, ma penso anche che ogni azione volta a superare l’attuale sistema vada sostenuta». E lo stesso sindaco Piero Fassino ha già fatto pervenire la propria adesione. La febbre referendaria contagia il Pd anche nella provincia Granda, dove Massimo Scavino e Giancarlo Boselli (entrambi all’interno della segreteria regionale e rispettivamente assessore ad Alba e vicesindaco di Cuneo) hanno rotto gli indugi e annunciato il loro “sì”, così come il presidente del Consiglio comunale del capoluogo Beppe Tassone.
Un’accelerazione repentina manifestatasi nelle ultime 24 ore da parte di tutti i big del partito piemontese, sulla scia delle prese di posizione dell’ex premier Romano Prodi in primis, ma anche di tanti massimi dirigenti nazionali come il capogruppo di Montecitorio Dario Franceschini e la sua omologa in Senato Anna Finocchiaro. Annusata l’aria, anche i maggiorenti locali hanno deciso di non perdere il treno, scommettendo su un nuovo exploit.
Intanto, da giorni, un gruppo di “manovali” del partito, come loro stessi si sono definiti, avevano preso a incontrarsi per pianificare la raccolta firme sul territorio. Sono capitanati dall’ex “asinello” Davide Ricca e da Diego Castagno, già vice presidente della Circoscrizione VIII, vicino politicamente al consigliere comunale Roberto Tricarico: «Abbiamo già pronti i moduli – annunciano – domani mattina andremo a vidimarli e in serata potremmo già essere alla festa del Pd al parco Ruffini per iniziare la raccolta firme». La rincorsa a Vendola e Di Pietro è iniziata anche in terra subalpina.

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